
Il cibo è importante. Il cibo è potente. Il cibo è emozione.
Sto pensando questo di fronte alla notizia di BURGER KING che lancia in America in edizione limitata la novità fast food più discussa del momento. Parliamo degli UN-happy meal.
Detto che, non ci fosse stato il ben noto happy meal di MC Donalds, non so se avrebbero scelto lo stesso nome per il lancio di questa nuova gamma, l’idea di mangiare in base allo stato d’animo è una cosa che mi piace. È forte perché è proprio quello che accade da sempre, ma forse non ne siamo pienamente consapevoli.
Io lo so e lo riconosco ogni volta che mi succede. So quali sono i cibi che ricerco quando c’è qualcosa che non è andata come avrei voluto, quando sono su di giri per la felicità e quando invece vorrei che tutto il mondo sparisse anche solo per un istante.
Questione di chimica allo stato primordiale, accade con le sue regole e tutta la potenza che non si può controllare.
Burger King ha preso la palla al balzo per parlare di una cosa semplice e vera. Non si può essere tutti i giorni felice. Sono finiti i tempi della finta felicità a tutti i costi e dei sentimenti di plastica visti e rivisti nelle pubblicità. La vita vera corre su e poi torna giù e tante volte è così difficile che non puoi neanche parlarne con qualcuno. C’è paura di dire, di mostrarsi fragili per non sentirsi falliti o imperfetti. Ma che cavolo!
Ecco questo in sintesi il messaggio del commercial che accompagna il lancio degli unhappy meal.
Gli americani che se gli dici hamburger si drizzano tutti al di là di tutto quello che c’è intorno, potranno provare una selezione di menu diversi per colore e stati d’animo. C’è tutto quello che serve per resister al logorio della vita moderna. Un colore per ogni emozione, un menu per ogni situazione.
Una trovata pubblicitaria forse per tentare il sorpasso dell’acerrimo nemico, magari una buona occasione per parlare di temi che normalmente si fanno largo con difficoltà, ma sicuramente una gran voglia di andare al banco e ordinare almeno una volta un DGAF!